"Asdrubale, in attesa che la luce diurna gli mostrasse il cammino da seguire, ordinò di marciare lungo la ripa del fiume; e poiché seguendo le svolte e i meandri del suo corso sinuoso era andato girando senza molto avanzare, aveva deciso di attraversare non appena l'alba gli avesse lasciato vedere un passaggio opportuno." – Tito Livio, Ab Urbe condita, XXXVII, 46, 10
Anche se la maggioranza delle truppe degli eserciti cartaginesi era composta da mercenari e da contingenti forniti da nazioni clienti o alleate, una parte dei soldati era reclutata direttamente tra la popolazione punica. Se gli alti ufficiali provenivano dalle più rinomate famiglie di Cartagine, di origine fenicia, il grosso dei soldati erano i cosiddetti "Libofenici", i figli di coppie miste libiche e fenice, ma anche Fenici delle colonie minori del Nord Africa o Libici dell’entroterra agricolo, popolani di origine greca, etrusca, lucana, bruzia, elima, sarda o iberica inseriti ed integrati culturalmente e giuridicamente nello stato cartaginese. In particolare i Punici all’interno dell’esercito di Asdrubale appaiono a tratti non nettamente distinti dagli Ispanici, lasciando supporre che fossero soldati originari di Cartagena e delle altre colonie spagnole, che i classici indicavano col nome di Blastofenici o Bastulopunici.